Siliene
Silien è il personaggio con il quale Melville inizia il percorso verso l'ascetizzazione del suo eroe. Resta una figura ancora piuttosto ibrida nella quale convergono elementi sia dell’eroe del noir americano sia dell’eroe/asceta. Come tutti i personaggi del noir è cinico e disilluso. La sua opinione sul milieu è assolutamente negativa, ma il suo atteggiamento è molto diverso da quello di Maurice. Se quest’ultimo pur disprezzandolo dipende dall’ambiente e dalle persone che lo circondano perché incapace di badare a se stesso, Silien resta un outsider, vantando però, una rete di conoscenze in entrambi i mondi che sfrutta per raggiungere i propri obiettivi. Non è ancora quell’eroe evanescente ed etereo che sarà Jef, ma come ogni eroe/asceta che si rispetti è una figura senza tempo né luogo. Non abbiamo notizie del suo passato, né del modo in cui si guadagna da vivere. Ha una casa di cui però sentiremo soltanto parlare, simbolo del sogno di una nuova vita (“maintenant écoutez-moi bien vous autres, à votre tour. Salignari est mort et moi je laisse tout tomber. Je vais vivre ailleur, je ne sais pas encore où, mais s’il existe un pays sans police ni truands, ça sera celui-là”), che si trasforma in arma utilizzata dalla polizia per ricattarlo, fino ad assumere quella che sembra la sua funzione principale: sarà la sua tomba, il luogo in cui si reca per incontrare la morte. Solo allora ci sarà concesso di entrarvi per scoprire che il suo interno sembra riprodurre un tempio orientale.
La dinamicità del personaggio, il suo essere apparentemente al di sopra delle parti, contrasta con la staticità di Maurice. Lui non subisce la realtà, la crea, imponendole la direzione verso cui questa deve andare. Il suo continuo vagare per le strade di Parigi è il modo in cui riesce a sostenere il suo ruolo di Deus ex machina, colui che sa tutto e che può permettersi di anticipare le azioni degli altri, modificandone la direzione per affermare la propria verità. Per fare questo è necessario un uomo i cui legami con la realtà sono tanto effimeri da renderlo un corpo quasi evanescente. Qualcuno che appare e scompare senza dare spiegazione dei suoi movimenti, senza render conto a nessuno. Qualcuno che, a differenza di Maurice, diventa vulnerabile soltanto quando si tirano in ballo il sentimento dell’amicizia (personificata da Maurice) e la libertà (il cui simbolo è la villa a Ponthierry). Per questo non è opportuno mostrarcelo in atteggiamenti che possano ancorarlo alla realtà, come accade per Maurice: Silien non mangia, non beve se non per rispondere ad un cliché, non ha desideri sessuali se non per calcoli legati alla realizzazione del suo piano. Il suo corpo è in continuo movimento, è dinamico; è la verticalità assoluta che contrasta con la frequente orizzontalità degli altri personaggi, la cui maggiore colpa è l’evidenza della loro mortalità, intesa come debolezza della carne e dello spirito: in due occasioni vedremo Maurice steso sul letto a causa delle sue ferite fisiche e morali, oppure lo vedremo seduto scompostamente su un divano mentre divora un sandwich dimenticando quali siano le premesse necessarie affinché possa essere considerato un eroe/asceta. Thérèse anticiperà, stesa sul divano, la posizione che sarà costretta ad assumere tramortita dalla violenza di Silien. Infine, Fabienne nel momento di massima vulnerabilità, sarà inquadrata nuda, stesa sul letto, pronta a credere a qualsiasi verità raccontata dall’uomo che ama. L’orizzontalità è diventa dunque sinonimo di mortalità e non si addice da un semi-dio come Silien. Ma anche lui sarà costretto ad assumere questa posizione quando la morte lo colpirà inaspettatamente. Se Jef, l’eroe/asceta per eccellenza, potrà scegliere di morire per essere ancora una volta vincente, per Silien questa morte casuale sarà una vera e propria sconfitta, proprio perché sarà causata dal simbolo dell’unica cosa in cui lui crede ancora: Maurice. Un ultimo legame con la realtà che invece nel personaggio di Jef scomparirà lasciando spazio soltanto ad un unico possibile legame: quello con il suo uccellino.
Analizzando la figura di Silien molte sono le contraddizioni, i punti controversi e soggetti a più interpretazioni.
Innanzitutto il concetto di tradimento e di ambiguità: Silien sarà il personaggio più controverso del film soprattutto a causa del continuo gioco di allusioni e smentite, messo in atto dallo stesso regista.
Le prime informazioni che raccogliamo su di lui, riguardano la sua strana reputazione nell’ambiente: all’affermazione di Maurice: “ Silien est un type correct.” Gilbert insinua: “ Ce n’est pas ce qu’on dit à Paris, tu n’as qu’à demander à….” Come anche Thérèse non perde l’occasione per attaccarlo. Maurice lo difende a spada tratta, lasciando intendere che fra i due ci sia un rapporto di assoluta e reciproca lealtà: lo sentiremo più volte affermare “ Silien c’est mon ami”. Al contrario, alla prima occasione Silien negherà qualsiasi tipo di rapporto con lui e anzi, lo vedremo affrettarsi a telefonare all’amico Salignari, apparentemente con l’intento denunciare il furto di Neuilly. E ancora l’incontro con Thérèse lascia nello spettatore qualche ragionevole dubbio: perché i due sono turbati? Perché Silien osserva la foto di lei accennando un sorriso beffardo? Probabilmente i due si conoscono all’insaputa di Maurice.
Dunque tutti gli indizi, sino alla sequenza dell’interrogatorio in cui Silien è costretto a denunciare l’amico Maurice, ci portano a credere che il personaggio interpretato da Belmondo sia il vero traditore. Lo stesso Maurice alla prima difficoltà, attribuirà la colpa del suo fallimento all’amico. Ma ben presto questa nostra convinzione sarà smentita: fra i due sarà Silien a dimostrarsi il più leale e coerente. Solo alla fine capiremo che le sue affermazioni: “ Maurice n’est pas mon ami” erano finalizzate a proteggerlo e ad aiutarlo. La regola del noir secondo cui non bisogna mai fidarsi di nessuno è ben nota ad entrambi, ma soltanto Maurice la mette in pratica fino in fondo, spiazzando nuovamente lo spettatore, contraddicendo le opinioni che si era creato sui due uomini. Sembra quasi che il valore dell’amicizia perda consistenza nelle parole difensive di Maurice e riacquisti senso soltanto nelle azioni e nella figura di Silien. Ancora una volta la complementarietà e l’interscambiabilità dei due personaggi prendono forma: è un continuo scambio di ruoli. Silien sarebbe il duro, colui che agisce senza confidare nell’aiuto degli altri e nella loro buona fede, eppure morirà per aver tentato di salvare un amico. Maurice invece, dipendente e privo di coraggio è costretto a fare affidamento sugli altri eppure è lui il primo a praticare il tradimento. Paradossalmente chi è sospettato di tradimento non tradisce e muore per il tradimento di colui che invece dichiara assoluta chiarezza e lealtà.
Insomma Silien è il personaggio più controverso e multiforme che Melville abbia creato, proprio perché è continuamente in bilico fra la concezione classica dell’eroe del noir e le aspirazioni ascetiche dell’eroe melvilliano. A differenza di Maurice è degno d’indossare quei capi d’abbigliamento che costituiscono l’uniforme del criminale, anche nel momento della morte. L’impermeabile e il cappello sono gli accessori da cui non si separa quasi mai. L’unica volta in cui indosserà un cappotto, sarà trovato dalla polizia per essere interrogato, mentre si priverà del cappello solo in due occasioni: nella sequenza al Cotton Club e nell’ultima sequenza, quella della sua morte.
Questa costanza è uno dei motivi del successo delle sue azioni criminali: non osa mai liberarsi della sua corazza. Lo fa solo in un caso (con Fabienne) ma soltanto perché sa che in quel caso deve fingere di mettere a nudo la propria sensibilità. Anche se non finge completamente, perché come sarà per Jef, privarsi della propria uniforme vuol dire denudarsi, decidere confrontarsi con l’interlocutore senza opporre alcuna difesa. Vuol dire essere vulnerabile e in alcuni casi è il primo segno che la sconfitta è orami vicina. Ovviamente c’è una leggera differenza, perché se Jef deciderà di affrontare in questo modo la morte, Silien è cosciente di non rischiare alcun pericolo con Fabienne.
|