9.1 La giornata di un moralista
Un vocina fuori campo, quella di un amorino (Alighiero Noschese), commenta una giornata felice in un quartiere dell'EUR concludendo con "C'è soltanto un signore che ce l'ha con me."
Questo signore è il dottor Antonio Mazzuolo (Peppino De Filippo). Moralista a tempo pieno, durante la notte va a disturbare le coppiette appartate portando con sé la polizia; al varietà cerca di far calare il sipario per non far vedere le procacità delle ballerine; in un ristorante va a coprire con il tovagliolo la scollatura di una signora.
Alle opere buone, come la raccolta per i carcerati durante la messa, alterna la vigilanza ai giornali pornografici che, non potendo fare altro, acquista e poi straccia davanti all'edicola.
Mentre sta premiando degli scout, è disturbato da una ruspa. Si sta montando un immenso cartellone pubblicitario che eretto mostra una inquietante figura femminile (Anita Ekberg) sdraiata su di un divano che invita ad acquistare una marca di latte.
Mazzuolo si reca immediatamente in diverse associazioni moraliste per esporre il caso e denunciare "l'offesa alla funzione più sacra della maternità, l'allattamento".
Il moralista è tormentato dal cartellone che è perfettamente visibile dalle finestre di casa sua. Inoltre sotto di esso si è creato un vero tourbillon con giostre e spettacoli vari.
Per far scoppiare uno scandalo il dottor Antonio getta dell'inchiostro sul cartellone, provocando così la copertura del gigantesco manifesto.
Durante la notte la pioggia fa staccare le strisce che coprono il corpo della donna che improvvisamente comincia a fargli delle smorfie. Antonio sceso per strada non trova più la donna che scesa dal cartellone lo insegue pigliandolo in giro. Spaventato (Anita si è materializzata nel formato enorme del manifesto) Antonio scappa, ma, catturato dalla donna che lo adagia sul suo gigantesco seno, comincia a cedere. Per baciarlo meglio, Anita si rimpicciolisce e Antonio, follemente innamorato, si offre di redimerla. Anita invece torna gigantessa e inizia uno spogliarello che Antonio cerca invano di interrompere coprendo anche la cinepresa. Infine il moralista si immagina cavaliere medievale e infigge una lancia nel petto di Anita. Disperato lui grida: "E' mia!"
Così lo ritrovano i pompieri la mattina successiva abbracciato al cartellone pubblicitario. Dopo l'intervento del medico, viene caricato su di un'autoambulanza che lo porta in manicomio. Sul tetto della vettura, l'amorino ride e mostra la lingua.
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