Dossier:

Federico Fellini: Oltre l'estetica neorealista a cura di Giovanni Scolari

Otto e mezzo (1963)
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10.3.2 Trame nell'ombra

La debolezza istituzionale lascia grande spazio a manovre sotterranee che hanno come obiettivo il rovesciamento del sistema democratico. Una fitta rete di collegamenti tra servizi segreti, esercito, politica e settori dell'economia, mai veramente chiarita, si attiva con lo scopo di impedire l'ingresso della sinistra al governo. Protagonista di questa prima fase (ne seguono purtroppo diverse altre) è il generale Giovanni De Lorenzo, comandante dei carabinieri dal 1962, che, in precedenza, era stato per alcuni anni a capo del SIFAR, il servizio segreto dell'esercito italiano. Nel 1964, durante una grave crisi istituzionale seguita al fallimento del primo governo di centrosinistra con la presidenza di Moro, De Lorenzo prepara il piano "Solo" che ha come obiettivo l'insediamento di una giunta militare al governo e la soppressione delle libertà democratiche. Il piano, che viene a conoscenza dell'opinione pubblica solo tre anni dopo, presenta gravi lacune organizzative e prevede solo l'intervento dei carabinieri, ma non tiene in considerazione il comportamento del resto delle forze armate. Rimane misterioso anche il ruolo avuto da Segni che convoca, proprio durante la crisi, lo stesso De Lorenzo al Quirinale suscitando la perplessità di tutto l'arco costituzionale.
Alla confusione del quadro istituzionale si aggiungono le difficoltà che l'economia italiana registra a partire dal 1961, nonostante l'incremento costante degli indici della produzione industriale non subisca rallentamenti fino al 1963.
 Tuttavia, il livello dei prezzi e dei salari cresce notevolmente dando luogo a un sensibile processo di inflazione e, contemporaneamente, la bilancia dei pagamenti accresce il saldo passivo. In tutto questo gioca un ruolo importante l'incapacità dei governi in carica di gestire una crisi monetaria di questa portata. Dopo aver facilitato l'accesso al sistema creditizio, la Banca d'Italia cambia improvvisamente atteggiamento provocando, in una congiuntura economica sfavorevole, una caduta degli investimenti (-28,8% nel 1964 e -25,1% nel 1965) e una fuga di capitali all'estero.
Mentre la crisi economica e istituzionale cresce, vengono a mancare proprio coloro che con la loro apparizione avevano dato fiducia nel futuro. Scompare, infatti, il 3 giugno 1963 Giovanni XXIII, il "Papa buono", l'uomo che ha abbattuto le frontiere tra credenti e non credenti, che ha dato il via al Concilio Vaticano II, strumento indispensabile per una vera riforma della chiesa che riesce finalmente ad aprirsi al mondo e alla modernità. Pochi giorni dopo, il 1° luglio, Kennedy giunge a Roma in visita ufficiale e, di fatto, approva il centro sinistra accettando di incontrare anche il leader socialista Pietro Nenni. Kennedy viene brutalmente ucciso a Dallas il 22 novembre dello stesso anno e il processo di distensione avviato con l'Unione Sovietica, dopo la drammatica crisi di Cuba del 1962, viene interrotto per essere definitivamente seppellito con la defenestrazione di Kruscev dai vertici dell'URSS dell'anno seguente.
Nonostante gli accenni di crisi, i consumi degli italiani non accennano a decrescere. Anche l'intervento del governo che si propone di diminuirli attraverso una serie di provvedimenti (tra cui l'aumento della benzina) non raggiunge risultati soddisfacenti. Nel 1964, anzi, il numero delle autovetture circolanti aumenta di 760.000 unità e le televisioni di 930.000.

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