Dossier:

Federico Fellini: Oltre l'estetica neorealista a cura di Giovanni Scolari

La strada (1953)
1 Parte - 2 Parte - 3 Parte - 4 Parte - 5 Parte

5.1 La purezza e la bestialità

Gelsomina (Giulietta Masina) è una povera orfana dall'animo semplice. La madre è costretta a venderla per 10.000 lire ad un artista da strada, il rozzo Zampanò (Anthony Quinn) a cui aveva già venduto la figlia maggiore che si scopre essere appena morta. Addestrata duramente dal girovago, la ragazza sembra prendere gusto alla nuova vita che la porta ad esibirsi nelle piazze dei paesi suonando la tromba e il tamburo e recitando. Gelsomina è a tutti gli effetti la compagna di Zampanò, ma questi la maltratta e la umilia in continuazione; una notte la abbandona in un paese per andarsene con una prostituta.
Il loro lavoro li porta in una cascina dove si sta festeggiando un matrimonio. Finita la loro esibizione, i due entrano per mangiare. Mentre Zampanò si allontana con la padrona di casa che è vedova, Gelsomina viene condotta dai bambini in uno stanzone dove trova un bambino infermo. Umiliata dal comportamento del suo compagno, Gelsomina fugge in un paese vicino dove si festeggia la festa della Madonna Immacolata. Lì vede per la prima volta il matto (Richard Basehart), un funambolo che passeggia su di una corda posta a circa 40 metri di altezza. Dopo la festa Gelsomina è a terra ubriaca. Arriva Zampanò con la sua strana vettura e la carica a forza. La fuga è finita.
Gelsomina si risveglia in un circo dove lavora anche il Matto. Subito iniziano i dissidi tra lui e Zampanò che sfociano in durissimi litigi. L'ultimo porta in prigione il bruto che viene, quindi, scacciato dal circo. Durante la notte la ragazza incontra il Matto  che la convince a restare con il suo uomo dicendole: "Anche un sasso serve a qualcosa... Se non ci stai te con lui chi ci sta?".
Dopo il rilascio di Zampanò ricomincia il girovagare che li conduce ad un convento di suore che offrono ai due riparo per la notte nel loro fienile.  Il ringraziamento per la generosità delle religiose dovrebbe essere il furto di alcuni ex-voto d'argento che si trovano dietro ad una grata, ma Gelsomina si rifiuta di aiutare l'uomo e il colpo fallisce. Al momento del congedo una suorina, con cui la ragazza ha fatto amicizia, le chiede se vuole restare al convento, ma lei rifiuta: bisogna accettare il proprio destino.
Mentre sono in viaggio incrociano l'automobile del Matto ferma per un guasto. Zampanò aggredisce il rivale e lo uccide sbattendogli la testa contro la macchina. Spaventato cerca poi di nascondere l'accaduto facendolo passare per un incidente. Gelsomina, però, è sconvolta: non mangia e non parla più se non per invocare un aiuto per il Matto. Esasperato, Zampanò la abbandona lasciandole solo la tromba.
Sono passati alcuni anni, Zampanò, invecchiato, lavora nel Circo Medini e ha un'altra compagna. Mentre sta passeggiando sente una donna cantare la melodia che Gelsomina suonava sempre con la tromba. La donna rivela di averla imparata da una ragazza morta alcuni anni prima.
Zampanò cerca di tornare alla sua vita normale. La sera, ubriaco fradicio, viene buttato fuori da una osteria. Scacciato si rifugia nella spiaggia. Ora è solo, cade in ginocchio e, per la prima volta, scoppia in un pianto disperato.

copyright